Ventitreesima giornata di serie A in cinque punti

Una giornata ancora monca, perché Roma e Fiorentina devono ancora giocare, una supersfida senza nessun vero sconfitto, due triplette e un quaterna. Ed ecco tutto qua:

  1. Juve-Inter, i vincitori e i non sconfitti: a Torino la partita è finita 1-0 per la Juve. Ma in campo, contrariamente a tante altre volte, la squadra bianconera non ha dominato. Ha meritato la vittoria alla fine, è vero, ma va dato all'Inter di essere stata in grado di giocare alla pari almeno un tempo. Con i moduli speculari si è vista bene la diversità di soluzioni offensive: sulle fasce gli ospiti con Perisic in forma, ma Candreva più spento; più centralmente con la qualità di Pjanic-Dybala-Higuain a cucire gioco. E se c'è difficoltà a sfondare ecco il lancio verso Mandzukic. Gran ritmo nel primo tempo con occaisone da ambo le parti, più calmo nel secondo dove la Juve ha controllato e l'Inter ha punto poco. Alla fine la gara l'ha decisa un destro da 30 metri di Cuadrado al primo gol stagionale: una rete bellissima e importante. Uno degli ostacoli principali che si frapponevano alla Juve è stato superato; ma non abbattuto: l'Inter è viva ed è sulla strada giusta.
  2. In attesa di Roma-Fiorentina: partita molto delicata quella che chiuderà il turno tra Roma e Fiorentina. I giallorossi non vengono da una settimana facile tra ma sconfitta di Genova e la qualificazione sudata contro il Cesena. La Fiorentina è tornata in corsa per l'Europa ma non può distrarsi ora. Il grande assente sarà Kalinic come annunciato da Paulo Sousa, al suo posto Babacar. Ma soprattutto si punta su un Borja Valero in crescita e sul duo Bermardeschi-Chiesa intercambiabili e guizzanti. Starà a loro mettere in difficoltà una retroguardia giallorossa che ha scricchiolato e non poco ultimamente. In avanti non ci sarà Perotti, ma ci sarà Edin Dzeko che vuole prendersi il trono di capocannoniere. Una sfida delicata, può essere una svolta; in positivo o in negativo
  3. Marcature multiple: non è stata una giornata in cui si è segnato molto. Ci sono stati* gol in 7 partite; ma in due partite si è fatto il pieno. Nell'anticipo del sabato il Napoli ha bacchettato a Bologna vincendo per 7-1 contro i felsinei, mai in partita.
    Nel primo tempo è successo di tutto: due espulsioni, un rigore sbagliato, quattro gol. Nel secondo il Napoli ha dilagato. Al centro del proscenio Hamsik e Mertens con ben 3 gol a testa. Lo slovacco ha aperto la gara e il belga l'ha chiusa conquistando la vetta della classifica marcatori con 16 reti: più di Higuain e Icardi. A Pescara nella giornata di domencia la Lazio ha dilagato invece contro il sempre più fanalino di coda Pescara. Anche qua primo tempo scoppiettante con doppio vantaggio Lazio e rimonta biancoazzurra firmata Benali-Brugman. Ma dall'altra parte c'era un Parolo in giornata di grazia. Il mediano biancoceleste ha chiuso la partita con un poker, un unicum nella sua carriera; tre gol li ha fatti di testa: ultimo a realizzare una tripletta così fu Larrivey a Napoli qualche anno fa. A completare la festa ci pensano Immobile e Keita al ritorno dalla coppa d'Africa. E la Lazio riparte a ritmo di goleada.
  4. Maledetto rigore: il calcio di rigore di per sé è un'occasione d'oro per segnare. Ma in questa giornata la tendenza è stata incredibilmente invertita. La ventitreesima giornata ha visto infatti ben 3 tiri dal dischetto parati dai rispettivi portieri. Le vittime, in ordine di tempo, sono state Mattia Destro in Bologna-Napoli(sul risultato di 0-2 per i partenopei), Gianluca Caprari in Pescara-Lazio(con gli ospiti avanti di due gol), e Iago Falque in Empoli-Torino(in situazione di parità). Il comun denominatore è stata la poca cattiveria nel tiro: deboli e centrali, tutti sono stati neutralizzati dai rispettivi portieri con Marchetti che si è concesso il lusso di abbracare la sfera.
    Tre risultati che potevano cambiare, tre partite che potevano cambiare segno. La psicologia che entra in queste situazioni è però stata funesta ai tiratori. In tutto ciò l'unico a esultare è stato Muriel, autore del rigore decisivo contro il Milan.
  5. Crisi Milan: tre sconfitte negli ultimi match, un misero punto nel girone di ritorno sono numeri che giustificano una tale terminologia. Ne avevamo parlato qualche tempo fa, ma ora i problemi si fanno ancor più profondi con l'assenza, che si protrarrà fino a fine stagione, di Bonaventura. Contro la Samp Montella ha lanciato Deulofeu al suo posto. E l'esterno spagnolo ha mostrato buona intraprendenza anche se ovviamente deve interegrarsi meglio coi compagni. Però i rossoneri sono stati poco cattivi, soprattutto a inizio ripresa quando le occasioni ci sono state, e clamorose. L'indolenza di un Bacca che sembrava essersi ripreso, l'ingenuità di Paletta su Quagliarella(fallo da rigore con l'attaccante della Samp girato di spalle) hanno alla fine portato a un'altra sconfitta. Episodi che girano anche male. Se nel girone di andata molte volte era andata bene, ora la ruota della sorte è girata.
    Ma proprio per questo, se Montella vuole aprire un ciclo, deve resistere e combattere adesso. L'Europa, anche quella minore, non è un obiettivo disprezzabile, anzi.

Le partite

Bologna 1-7 Napoli
Milan 0-1 Sampdoria
Atalanta 2-0 Cagliari
Chievo 0-0 Udinese
Empoli 1-1 Torino
Genoa 0-1 Sassuolo
Pescara 2-6 Lazio
Juventus 1-0 Inter
Palermo 1-0 Crotone
Roma-Fiorentina mar. 20:45

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