Complotti e paracaduti a bassa quota: si salvi chi può

Un finale di stagione, per di più tirato come questo, può scaldare gli animi. È quanto sta accadendo in fondo alla classifica dove la lotta per non retrocedere, serrata, si è ridotta a sole 2 squadre, Carpi e Palermo. Il via a queste ridicole schermaglie dialettiche lo ha dato, come spesso capita, il presidente del Palermo, Zamparini. Il patron rosanero, in un durissimo quanto contraddittorio comunicato, criticava fortemente la direzione arbitrale di Empoli-Carpi, vinta dagli emiliani negli ultimi minuti. Ora, con i siciliani che si sono issati un punto sopra gli avversari grazie a un calendario favorevole e avversari più rilassati, sono i biancorossi che agitano le acque cercando di impedire un sedicente biscotto. Il tutto nasce dall'ultima giornata di campionato che vedrà un Verona già retrocesso andare a Palermo,con la squadra di casa padrona del proprio destino. Esiste però un "paracadute", ovvero un bonus economico per le squadre che retrocedono per ammortizzare l'impatto. Questo è proporzionato in base agli anni trascorsi in serie A(più anni la società è stata in serie A nelle ultime stagioni, più cospicuo è il bonus). Il Palermo retrocedendo ne prenderebbe di più del Carpi, circa 15 milioni. Questo disavanzo potrebbe quindi, per complicate norme giuridiche, finire al Verona nel giro di 3 anni, se non dovesse riuscire a riconquistare la massima serie. Di qui l'invito del presidente del Carpi al massimo impegno. E da qui altra sterile polemica e altre lezioni di pseudo-etica calcistica. Chiunque retrocederà avrà colpe da imputare a se stesso: il Palermo una scellerata gestione tecnico-societaria, il Carpi troppa paura nei momenti importanti. Il facile vittimismo è un'arma che non porta alcun futuro: e con queste bassezze ogni paracadute è davvero inutile.

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