Due gol in due partite. Non è un attaccante, ma Sami Khedira. Il centrocampista bianconero si è reso protagonista di un ottimo avvio di stagione, unico punto fermo in una mediana cambiata da arrivi, partenze e infortuni. Quelli che non hanno colpito il tedesco, la cui fragilità muscolare è sempre stata un limite a cui sopperire con tecnica e sapienza calcistica. Abile e arruolabile sin da subito si è rivelato un'arma formidabile per Allegri. E lui ne ha ampiamente ripagato la fiducia. Con la Fiorentina sblocca il risultato sul finire del primo tempo: l'azione comincia con la Juve che manovra palla in difesa e Khedira rimane e supporto di Barzagli per aiutare la circolazione.
Anche quando l'azione si sposta sulla sinistra, non attacca immediatamente la porta avversaria, mantenendosi pronto per un eventuale appoggio.
La Fiorentina è molto compatta, ma forse anche eccessivamente schiacciata a ridosso della propria area di rigore, così Dybala viene incontro al pallone e apre la difesa avversaria: Badelj lo segue e inevitabilmente le maglie si allargano.
Mandzukic si posiziona all'altezza del secondo palo e Khedira può con grande intelligenza attaccare lo spazio centrale lasciato libero. Il preciso cross di Chiellini fa il resto e il potente stacco di testa porta in vantaggio i bianconeri.
Contro la Lazio la partita è molto bloccata, e anzi sono i biancocelesti a essere molto aggressivi e ben disposti in campo. Per aggirare la retroguardia serve un'azione ben congegnata e ben studiata.
Ancora sul giro palla Khedira si tiene basso, per dare aiuto ai difensori(senza Bonucci c'è qualche imbarazzo a impostare) e a Lemina, guardato a vista.
La situazione cambia rapidamente e il tedesco fiuta il pertugio in cui inserirsi. Dybala viene ancora a prendere palla sulla trequarti nel corso dell'azione, e libera spazio per l'inserimento dei compagni.
Higuain tiene impegnata la retroguardia avversaria, e Biglia se lo lascia sfuggire.
Il gol in sé, poi, è un gesto tecnicamente bello: lascia sfilare la palla, proteggendola col corpo contro De Vrij, e tira un destro secco e preciso ad incrociare, sul secondo palo, imprendibile per Marchetti. Tutto così facile, almeno sembra.
Anche quando l'azione si sposta sulla sinistra, non attacca immediatamente la porta avversaria, mantenendosi pronto per un eventuale appoggio.
La Fiorentina è molto compatta, ma forse anche eccessivamente schiacciata a ridosso della propria area di rigore, così Dybala viene incontro al pallone e apre la difesa avversaria: Badelj lo segue e inevitabilmente le maglie si allargano.
Mandzukic si posiziona all'altezza del secondo palo e Khedira può con grande intelligenza attaccare lo spazio centrale lasciato libero. Il preciso cross di Chiellini fa il resto e il potente stacco di testa porta in vantaggio i bianconeri.
Contro la Lazio la partita è molto bloccata, e anzi sono i biancocelesti a essere molto aggressivi e ben disposti in campo. Per aggirare la retroguardia serve un'azione ben congegnata e ben studiata.
Ancora sul giro palla Khedira si tiene basso, per dare aiuto ai difensori(senza Bonucci c'è qualche imbarazzo a impostare) e a Lemina, guardato a vista.
La situazione cambia rapidamente e il tedesco fiuta il pertugio in cui inserirsi. Dybala viene ancora a prendere palla sulla trequarti nel corso dell'azione, e libera spazio per l'inserimento dei compagni.
Higuain tiene impegnata la retroguardia avversaria, e Biglia se lo lascia sfuggire.
Il gol in sé, poi, è un gesto tecnicamente bello: lascia sfilare la palla, proteggendola col corpo contro De Vrij, e tira un destro secco e preciso ad incrociare, sul secondo palo, imprendibile per Marchetti. Tutto così facile, almeno sembra.
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