L'estenuante telenovela sul rinnovo di Francesco Totti si arricchisce dell'ennesimo capitolo. Se la firma appariva da settimane pura formalità strappata a suon di gol e assist, ecco negli ultimi giorni uno stop della trattativa: e questa volta sembra essere proprio il capitano dei giallorossi a titubare. Le dichiarazioni del direttore generale Baldissoni prima dell'inizio di Milan-Roma e del presidente Pallotta sulle colonne del "Tempo" rivelano uno scenario inaspettato: «Il rinnovo gliel’abbiamo proposto più di una settimana fa - dice il presidente - la nostra è un’offerta generosa ed è strano che non l’abbia ancora accettata. Avrebbe dovuto già firmarlo, pensavo volesse giocare ancora. Ma probabilmente Totti non sta ricevendo buoni suggerimenti dai suoi consiglieri».
E infatti il contratto per un altro anno da calciatore della Roma alla cifra di poco più di un milione (più sostanziosi bonus legati alla Champions e allo Scudetto) doveva a detta di tutti essere la soluzione di quest'intricata vicenda, che idealizzava romanticamente il giocatore, desideroso di servire quanto più la maglia che sognava da bambino. Lo scenario che si sta delineando in queste ore non è questo. Pallotta non si è rivelato l'insensibile presidente straniero interessato solo al business, mentre tutt'altro che romantiche sono le considerazioni che Totti starebbe facendo prima di accettare. Sembra, infatti, che Totti abbia avanzato pretese economiche sul merchandising della Roma. Ma è la Nike che gestisce le vendite del marchio, quindi la società dovrebbe aumentare l'offerta di base; un ulteriore dialogo sta andando in scena per quello che sarà il futuro di Totti, ma da dirigente. Il giocatore difficilmente riuscirà a strappare del tempo in più rispetto alla proposta di un contratto di 6 anni e sembra voglia ritagliarsi un ruolo attivo e tutt'altro che di mera rappresentanza com'è quello di Zanetti ad esempio. Anche questa questione è delicata e richiederà tempo per essere risolta. Ogni minuto che passa è un minuto di troppo che getta tristezza e sconcerto su quest'interminabile storia che, viste le parti interessate, era immaginata in modo diverso dal popolo romanista.
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