Vista per voi
Con l'opportunità di giocare, per una volta(e grazie alla neve) prima della Juventus e di poter andare al momentaneo +4 sui rivali bianconeri, il Napoli aveva il compito di sfidare il Cagliari che sul proprio terreno riesce sempre a offrire prove migliori che in trasferta.Sarri sceglie quindi il miglior undici di partenza con la chiara intenzione di aggredire gli avversari e sbloccare quanto prima la sfida. Lopez fa altrettanto proponendo un 3-4-1-2 con il ritorno di Romagna in difesa, la coppia Barella-Padoin a centrocampo e la novità Han, il nordcoreano classe '98 di ritorno da Perugia dove aveva trascorso la prima parte di stagione, in coppia con l'ex Pavoletti
Ritmi alti
Alla Sardegna Arena il ritmo e l'intensità della gara sono subito stato molto alti. I padroni di casa hanno provato a pressare alto, soprattutto in concomitanza con i rilanci dal fondo di Reina; e così dall'altra parte hanno fatto, come di consueto gli ospiti. La partita è stata perciò subito improntata a un ritmo decisamente alto con recuperi di palla in zona pericolosa e veloci transizioni verso la porta avversaria.Debolezze strutturali
Il gol del vantaggio del Napoli ha ovviamente costretto il Cagliari a rischiare un po' di più e ha messo in mostra una debolezza strutturale dello schieramento degli isolani. In primis i rossoblu hanno sofferto enormemente a centrocampo dove Joao Pedro non dava il necessario sostegno al centrocampo che si è trovato costantemente in inferiorità numerica. Padoin e Barella si sono trovati così con una porzione di campo troppo ampia da coprire per soli due giocatori peraltro contro ottimi palleggiatori(che giocano a due tocchi e con grande intesa).Inoltre il pressing alto ha portato gli esterni di centrocampo a uscire sui terzini napoletani con l'effetto che, superata la prima linea di pressione, il trio offensivo di Sarri si trovava in parità numerica contro i tre centrali cagliaritani con evidente sproporzione di velocità a favore dei primi. Ma Lopez non ha minimamente corretto l'assetto tattico neanche dopo il primo tempo. La ripresa è stata infatti a senso unico con il Cagliari che, ormai sfiduciato, non è riuscito a costruire nessun reale pericolo, mentre in difesa ha imbarcato acqua da ogni dove. L'azione del terzo gol è emblematica per la facilità con cui Insigne e Hamsik duettano su distanze molto ampie: bravi a trovarsi a memoria, ma è difficile per un difensore coprire spazi così ampi senza compattezza.
A Cagliari la Juve aveva sofferto enormemente, riuscendo a conquistare 3 punti solo con il gol di Bernardeschi a un quarto d'ora dalla fine. Il Napoli, invece, in un momento di forma psicofisica favoloso ha fatto 5 gol dando spettacolo. Non succedeva dal 2012, e proprio contro il Cagliari, che il Napoli non ne segnava 5 gol con 5 marcatori diversi.
Inoltre Allan è stato ancora decisivo per i palloni recuperati e per la qualità in ogni zona del campo, la difesa è stata impermeabile e anche Mario Rui ha dimostrato una grande crescita anche nella fase di non possesso. I partenopei così balzano a +4 punti: anche se la Juve ha una partita in meno la spinta emotiva è forte. E ora le prossime due giornate contro Roma e Inter diranno moltissimo sul campionato: dovesse passare indenne anche questi altri 2 ostacoli, gli azzurri saranno difficilissimi da fermare.5 - L’ultima volta che il Napoli ha segnato con 5 marcatori diversi nello stesso match di Serie A risale a marzo 2012, sempre contro il Cagliari. Varietà. #CagliariNapoli— OptaPaolo (@OptaPaolo) 26 febbraio 2018
Tabellino e pagelle
Cagliari 0-5 Napoli: 20' Callejon, 42' Mertens, 59' Hamsik, 72' Insigne, 90' Mario RuiCagliari(3-4-1-2): Cragno 6; Romagna 5,5, Ceppitelli 5, Castan 5; Faragò 5,5, Padoin 4,5(59' Ionita 5,5), Barella 6(74' Deiola s.v.), Lykogiannis 5; Joao Pedro 5; Han 6(62' Cossu 5,5), Pavoletti 5,5; Loperz 5
Napoli(4-3-3): Reina 6,5; Hysai 6,5(73' Maggio 6), Raul Albiol 6, Koulibaly 6,5, Mario Rui 7; Allan 7,5, Jorginho 6(75' Diawara 6), Hamsik 6,5; Callejon 7, Mertens 7(64' Zielinski 6), Insigne 7; Sarri 7
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