Serie A: la guida al campionato

La caccia riparte sempre dallo stesso punto: la rincorsa alla Juve. Ma mai come quest'anno sembra che qualcosa sia cambiato là in cima. Campagne acquisti intelligenti, conservative o faraoniche hanno contribuito, almeno nelle aspettative di inizio stagione, a rendere più equilibrato il campionato.
La grande novità è il ritorno dei quattro posti disponibili per la Champions League. Più soldi, più gloria, più possibilità sportive: la sensazione è che ci siano almeno 5 squadre(ma come non mai occhio alle outsider) per 4 posti; e chi rimarrà fuori passerà brutti momenti.

I campioni d'Italia

Si riparte, come detto, dalla caccia alla Juventus per il sesto anno di fila: un'egemonia dura a morire che i bianconeri vogliono ancor più consolidare(e possibilmente trasferire anche in campo europeo). Per farlo il duo Marotta-Paratici ha fatto delle scelte precise. In primis la fiducia, rinnovata e rinforzata, al mister Allegri: una fiducia che è probabilmente costata il sacrificio di Bonucci con cui il tecnico livornese aveva rotto da tempo. E per uno che esce in difesa, ecco nuove responsabilità per Rugani in retroguardia e Pjanic in fase di impostazione; ma soprattutto ecco due nuovi ali di zecca per rinforzare il reparto offensivo. Douglas Costa e Bernardeschi possono rappresentare nuova benzina in un motore che sta cambiando modo di rifornirsi per continuare a vincere. Sotto i campioni d'Italia, per ora, non cambia la griglia di partenza.

Roma e Napoli sempre sul podio

Rimangono appaiate Roma e Napoli che nella scorsa stagione si sono contese le piazze d'onore sul podio. I partenopei hanno puntato sulla continuità confermando in blocco la squadra dello scorso anno con l'unica novità rappresentata dal giovane folletto Ounas, proveniente dal Bordeaux, praticamente un Insigne mancino.
Per Sarri nessuna incognita in un gruppo che ritroverà a pieno ritmo Milik(e ora si continuerà con Mertens centravanti o il polacco tornerà al suo posto?) e che si gioverà della crescita dei vari Zielinski e Diawara. I giallorossi invece si preparano alla prima stagione dopo Totti con un deciso restyling. Il nuovo direttore Monchi ha prima pensato alle cessioni di Rudiger(sfumata quella di Manolas), Salah e Paredes, poi agli acquisti di Pellegrini, Karsdorp e Gonalons, quindi al fondamentale rinnovo di Nainggolan. Nel complesso se nell'undici di partenza la Roma sembra aver perso qualcosa, lo ha acquisito nella profondità della rosa, provvedendo a ovviare a quel limite che tanto caro è costato in passato.

Entusiasmo milanese

I movimenti più interessanti però si verificano alle spalle del podio, dove si piazzano le milanesi, attese all'ennesima stagione del riscatto. Ma quest'anno, per motivi diversi, c'è da credere che ce la potranno fare. Il Milan, dopo essere stata autentica protagonista del mercato tra giugno e luglio, deve passare all'inappellabile prova del campo, dove Montella dovrà far risaltare tutte le sue qualità da allenatore nella prova finora più difficile della sua carriera. La strategia di Mirabelli e Fassone ha pagato da più punti di vista, non ultimo quello dell'entusiasmo suscitato nei tifosi, una spinta che potrebbe farsi sentire anche nei momenti più difficili. I rossoneri sono obbligati, anche per questioni economiche, ad agguantare almeno il quarto posto. La squadra è stata accuratamente e intelligentemente rifatta per questo motivo. Kessie, Conti, Calhanoglu e Rodriguez possono essere gli alfieri del nuovo corso, Biglia il comandante,
Bonucci, il trasferimento più clamoroso della finestra di mercato, l'uomo che può spostare gli equilibri. Equilibri che, se verranno trovati presto, potranno far competere il Milan per tutto. Più in sordina parte l'Inter la cui tifoseria ha storto il naso per la campagna acquisti di piccolo cabotaggio rispetto alle premesse. Ma la vera novità sta in panchina dove, agli ordini del conducador Spalletti, i nerazzurri potranno trovare logica e quadratura al loro gioco. Una logica che sarà data anche dal nuovo faro del centrocampo, Borja Valero, in arrivo dalla Fiorentina e per cui Spalletti, a quanto sembra, più che un ruolo dietro all'unica punta vede in cabina di regia. Poi qualche puntello in mezzo al campo(Vecino) e sulle fasce(Dalbert) provando a esaltare il talento che già c'è.

Occhio alle outsider

Dietro queste squadre si affaccia timidamente la Lazio che conferma Simone Inzaghi e gran parte della squadra dello scorso anno. L'unico sacrificio è stato per ora quello di Biglia(ma sostituito ottimamente da Lucas Leiva). La Supercoppa appena vinta dà un bem carico di fiducia e dimostra come nella gara secca i biancocelesti possano essere temibili per chiunque grazie alla loro organizzazione. L'incognita deriverà dall'impegno europeo che toglierà energie preziose a una rosa che appare ancora troppo corta per affrontare un doppio impegno. Un doppio impegno che dovrà affrontare anche l'Atalanta. Nonostante lo scetticismo di molti la truppa di Gasperini non si è smembrata: sono usciti solamente Kessie e Conti, direzione Milano. Per il resto è rimasto il Papu Gomez, mattatore la scorsa stagione, la sua spalla Petagna, Caldara in difesa e a loro si aggiungono diverse scommesse interessanti come Orsolini e Cornelius, oltre al talentuoso Ilicic che, se in giornata, è giocatore capace di spaccare le partite. La Dea onorerà quindi l'impegno europeo e, se una stagione come la scorsa è irripetibile, ciò non vuol dire che ci sarà un tracollo.
Dopo aver resistito agli attacchi durante il calciomercato per Belotti, il Torino riparte con diverse certezze. Se le falle in difesa potranno essere coperte da Nkoulou e Sirigu, in avanti a Ljajic e Iago Falque si aggiunge Berenguer per un trio che potrebbe far divertire. Qualche dubbio in più lo suscita invece la Fiorentina che in estate ha smantellato buona parte della squadra. Borja Valero, Bernardeschi, Vecino e Gonzalo Rodriguez: ecco un poker di cessioni eccellenti che, unite alle dichiarazioni di disimpegno dei Della Valle, hanno provocato forte malcontento nella tifoseria. Si riparte da Federico Chiesa, ultima speranza gigliata, e da diversi giocatori precettati da Corvino, specialista nel tirare fuori conigli dai cilindri. Una Fiorentina certo diversa e tutta da scoprire: Benassi, Veretout ed Eysseric sono novità interessanti e da tenere in considerazione.

Classe media e lotta salvezza

Provano a pescare il jolly stagionale le squadre ancor più in basso nella griglia di partenza. Il Sassuolo riparte da Bucchi e da Berardi che rimane ancora un anno alla base; il Bologna aggiunge esperienza con i vari Poli e De Maio, sperando sempre che Destro rispetti le previsioni della vigilia; la Sampdoria che, invischiata nella questione Schick, ricostruisce l'attacco e riparte dalla certezza del bel gioco di Giampaolo in panchina; infine il Genoa che dopo l'ultima stagione di tribolazione riparte con il solito via vai di giocatori sperando di azzeccare le mosse giuste: se ne va il Cholito Simeone, ma in entrata ci sono Lapadula, Zukanovic e il ritorno di Bertolacci.
In coda la lotta appare serrata e incerta più che nella scorsa stagione. Il Crotone in primis, dopo essersi salvato miracolosamente all'ultima giornata, ritenta l'impresa confermando in blocco la squadra con la cessione però pesante di Falcinelli. Sopra la linea di galleggiamento rimangono le solite Cagliari,Chievo e Udinese che limitano al minimo le novità cercando, come al solito, di tirare fuori qualche prospetto interessante. Esperienza è la parola d'ordine su cui ha impostato il calciomercato l'Hellas Verona al ritorno in serie A: si scinde dopo pochi giorni la coppia Cassano-Pazzini(per le paturnie del primo), ma rimane Cerci, oltre agli innesti Hertaux e Caceres che sistemano la difesa. Le cenerentole della massima serie, invece, saranno sicuramente Spal e Benevento. La prima ha operato una vera e propria rivoluzione in tutti i reparti: Rizzo, Viviani e Grassi formano un interessante trio di centrocampo, mentre alla prova del fuoco passeranno gli esterni Costa e Lazzari e soprattutto Alex Meret. All'esordio è il Benevento che si affiderà ai gol di Ceravolo e alle giocate di Ciciretti, in attesa di qualche colpo in extremis dal mercato. Ma sarà importante l'impatto iniziale con il campionato. Che non perdona. Che, quando parte, non si ferma più.

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