La stagione che verrà: Federico Bernardeschi sulle orme di Baggio

Non ci sono state particolari sollevazioni di piazza per la sua sempre più imminente cessione; ma semplicemente il malcontento per il suo addio cavalca e ingrossa l'onda lunga di quella che sembra una vera e propria smobilitazione per la Fiorentina.
 L'effetto della cessione di Federico Bernardeschi alla tanto odiata Juventus non sembra aver smosso più di qualche alzata di spalle rassegnata nei tifosi viola. L'effetto che provocò la vendita di Roberto Baggio fu ben diversa, certo: sia perché erano altri tempi, sia perché non c'era questo clima complessivamente cupo e sia perché il divin codino aveva fatto innamorare senza riserve tutto il popolo gigliato. L'effetto di questo acquisto sui tifosi juventini e sulla squadra bianconera, invece, è ancora da valutare. Nel giro di pochi anni, pur tra numerosi infortuni, Baggio riportò la Juve a vincere in Europa, seppur la coppa Uefa, nel 1994(ma un trofeo molto più competitivo dell'Europa League attuale). Ora però a Torino hanno alzato l'asticella: e Bernardeschi è stato acquistato per alzare la maledetta coppa dalle grandi orecchie. Che alla Juve sia in atto un cambiamento di rotta è evidente da questa campagna acquisti: per trionfare in Italia occorre avere una difesa impermeabile, per vincere in Europa bisogna osare in attacco. Così la partenza di Bonucci può essere compensata(senza alcun contraccolpo?) dall'arrivo di due ali frizzanti, ma diverse come Douglas Costa e, appunto, Bernardeschi. Il talento toscano da due anni ormai è protagonista nel nostro campionato nel quale ha raccolto ormai quasi 80 presenze(quasi tutte, come detto, nell'ultimo biennio nel quale è stato titolare fisso nella viola). L'arrivo di Paulo Sousa, in particolare nella prima stagione del tecnico portoghese a Firenze, è stato importante per sviluppare in Berardeschi alcune capacità nel suo gioco. L'anno che lo ha visto di fatto esplodere in serie A, stagione 2015/16, è stato paradossalmente un anno in cui non ha giocato nel suo ruolo naturale. Con Ilicic e Borja Valero a giostrare dietro l'unica punta Kalinic, Sousa chiede a Bernardeschi un ruolo più faticoso, certo, ma non meno utile. Gioca come tornante di destra nel 3-4-1-2 di quell'anno che regala spettacolo. Poi la scorsa stagione, un nuovo avanzamento, questa volta in un ruolo a lui più congeniale. La Fiorentina va a corrente fortemente alterna e lui anche, ma riesce a segnare ben 11 gol, alcuni delle autentiche perle.
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Ora la Juve ci scommette pesantemente su di lui stanziando un investimento superiore ai 40 milioni. In bianconero arriva uno dei talenti più puri del nostro calcio; un talento che però deve ancora essere sgrezzato e lavorato. Bisogna convincerlo che può diventare uno dei migliori al mondo. A Torino sbarca un esterno innamorato del suo mancino(tutti i suoi gol sono stati segnati con quel piede!) che ama partire da destra per poi accentrarsi per calciare in porta o servire deliziosi assist filtranti ai suoi compagni.
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Allegri ha ora un parco esterni di altissimo profilo: visti gli investimenti la soluzione più probabile appare quella che vede Bernardeschi sulla destra e Douglas Costa sulla sinistra. Ma la sensazione che in attacco, quest'anno come non mai, i titolari alla Juve non esisteranno e ci sarà grande competizione per i posti sulla trequarti.

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