L'Italia operaia di Ventura

Le parole di Ventura sono state chiare e precise: in nazionale ci si va per meriti puramente sportivi e attuali. No a privilegi, nobiltà di nome o di squadra. Rispetto all'Europeo ci sono ben sedici volti nuovi. E di questi 11 hanno meno di 25 anni, ma tutti sono nati dopo il 1990. Si sta aprendo un nuovo ciclo. Che può dare più speranze, che può fare meglio del precedente.

La nazionale di Conte ha fatto benissimo all'Europeo e ha avuto grandissima visibilità per due motivi. Il primo perché non aveva per nulla incantato nel periodo precedente e i risultati sorpresero tutti. E il secondo perché Conte con la sua verve e il suo carattere sanguigno ha trascinato la squadra e di conseguenza i tifosi in un entusiasmo collettivo e difficilmente replicabile ad altre atmosfere, lontane dalle latitudini delle competizioni. Ma era una nazionale decisamente più povera di talento e prospettive che basava tutto sul collettivo e la ricerca di meccanismi automatici per mancanza di inventiva. Ora molto sembra cambiato e le convocazioni, le terze dell'era Ventura sembrano far intravedere elementi di novità. Il lavoro che il selezionatore ha fatto in profondità e anche nelle zone meno centrali della penisola si fa notare. Ben 8 giocatori provengono da squadre che in campionato occupano una posizione più bassa della quinto posto. Ma ciò non vuol dire un impoverimento dei giocatori papabili, ma anzi al contrario la disponibilità a puntare sul vivaio anche in realtà di provincia dove negli ultimi tempi si era spesso restii e puntare sui giovani. I volti veramente inaspettati di questa tornata sono 3: Gagliardini, Izzo e Lapadula. I primi due chiamati per gli infortuni dei due juventini Marchisio e Barzagli(proprio domenica, contro il Chievo), l'ultimo al posto di Gabbiadini dopo il gol di tacco a Palermo, il primo in serie A.
Gagliardini ha impressionato nella prima parte del campionato con prestazioni convincenti in particolare contro le grandi; Izzo ha continuato il trend positivo dello scorso anno, migliorando costantemente anche in fase di appoggio dell'azione offensiva: e questa caratteristica lo rende un jolly prezioso e duttile. Lapadula infine non ha ancora mostrato nella massima serie le caratteristiche che lo hanno incoronato capocannoniere della serie B, ma ha fatto vedere grinta e carattere(anche se la sua convocazione è quella che forse fa più discutere). Ma ci sono tanti altri volti che si affacciano al mondo azzurro. Dalla prima di Politano, alla conferma di Sansone dopo la prima presenza contro la Macedonia. Ci sarà anche Pavoletti che rinforza il gruppo Genoa e Cataldi che con Parolo forma un centrocampo tutto laziale, tra i più in forma al momento. In attacco le certezze sono ormai Belotti e Immobile, attacco che ha già realizzato 15 gol in campionato, mentre in difesa della BBC bianconera c'è il solo Bonucci che sarà affiancato dai giovanissimi Rugani e Romagnoli. C'è un'Italia nuova che sta nascendo, e dietro si muovono tanti talenti che aspettano la loro occasione. Le premesse sono ottime, ora servirà equilibrio e unità.

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