Settima giornata in nove punti

Gol, emozioni e rimonte: questo ci aspettavamo dalla settima giornata, e questo è arrivato con partite al cardiopalma e indecise fino all'ultimo. Ed ecco i temi che ci ha proposto questo turno di serie A:


  1. La prepotenza della Juventus: capolista schiacciasassi. Contro l'Empoli non brilla per un'ora, ma comunque crea almeno quattro palle gol. E colpisce inesorabilmente. Dybala si sblocca in campionato con un bel sinistro sotto la traversa, Higuain segna anche lontano da Torino. Una coppia d'attacco di livello mondiale supportata da un telaio notevole(vedere per credere l'assist di Alex Sandro sul primo gol). La squadra di Allegri ha conquistato 18 punti su 21. Ora la seconda è quattro punti sotto. È presto per parlare di fuga, ma gli inseguitori non possono sbagliare.
  2. La stanchezza del Napoli: nella gestione del doppio impegno la squadra di Sarri non è ancora matura. A Bergamo contro l'Atalanta è un inseguimento dal 10' quando Petagna porta i nerazzurri in vantaggio sullo svarione di Koulibaly.
    I partenopei reagiscono, ma, come a Genova, davanti a una squadra chiusa bene e che aggredisce a uomo i cardini della squadra va in difficoltà. Nella ripresa gli azzurri hanno subito anche un calo fisico che ha reso l'assalto finale confusionario e sterile. Il Napoli sa fare a meno di Higuain, ma deve dimostrare di potercela fare anche quando fatica enormemente.
  3. Il riscatto della Roma: dopo la larga vittoria contro i romeni dell'Astra, serviva una conferma in campionato. Contro l'Inter in una vera e propria battaglia per il terzo posto la sfida è stata a tratti spettacolare. Salah ha spaccato la partita con le sue accelerazioni, Dzeko ha segnato e giocato per la squadra. Qualche amnesia in difesa, soprattutto sulla corsia di Bruno Peres. Passo indietro per l'Inter: timida e spaurita. Non si è visto quel gioco aggressivo e dinamico che piace a De Boer e la squadra nella ripresa è parsa senza idee, e Icardi il lupo solitario dello scorso anno.
  4. L'impresa del Milan: a venti minuti dalla fine di Milan-Sassuolo, i neroverdi si stavano confermando bestia nera del diavolo, vincendo per 3-1 la partita e dominando a San Siro. Ma i rossoneri non ci sono stati e hanno regalato a Berlusconi una prestazione da cardiopalma. Prima Bacca su rigore, poi il giovanissimo Locatelli con un tiro di rara bellezza sotto l'incrocio e poi Paletta con un imperioso stacco di testa hanno ribaltato il match. Milan 4-3 Sassuolo. E queste vittorie danno fiducia
  5. Il terzo posto di Lazio e Chievo: vittorie negli anticipi del sabato e scalate in graduatoria. Un bell'inizio di campionato per biancocelesti e gialloblu. I capitolini hanno travolto una preoccupante Udinese(nubi nere si addensano sul futuro di Iachini) con i gol di Immobile e Keita, simboli dell'estate: uno l'acquisto di punta, l'altro il figliol prodigo tornato all'ovile per mettersi a disposizione. I clivensi regolano il Pescara per 2-0 e finalmente segnano anche gli attaccanti: Inglese e Meggiorini si sbloccano e Maran ringrazia. Il Chievo sta rimettendo le ali.
  6. Che bel Torino: un'altra delle possibili mine vaganti la stavamo aspettando da un po'. I tempi di avviamento del motore, per le assenze e per il rodaggio, erano stati più lunghi del previsto. Una bella prova l'aveva fornita battendo la Roma con autorità. Una risposta l'ha data anche contro la Fiorentina. Belotti atttacca, lotta e crea spazi, Iago Falque inventa e segna: per lui gol e assist per Benassi. Valdifiori comamda a centrocampo e la difesa sembra essersi assestata. Il gol di Babacar per i viola arriva troppo tardi, così come la continuità, parola sconosciuta a Firenze.
  7. La meglio gioventù: probabilmente dedicheremo anche un approfondimento a questo tema. Ma nelle prime sette giornate diversi giovani si sono messi in mostra. Tra i già noti Belotti e Donnarumma se ne affacciano altri al grande calcio che meritano attenzione. Il Sassuolo sta lucidando il talento di Politano e mostrando la solidità di Pellegrini e Mazzitelli a centrocampo. Nel Milan Calabria e Locatelli stanno trovando sempre più spazio(e dopo il gol di quest'ultimo ne troverà sempre di più si spera).
    Barreca è il volto nuovo del Torino che ha già Benassi e Baselli tra gli altri. Verdi è ormai un fattore determinante nel Bologna e presto lo diventerà anche Di Francesco. Infine attenzione a questi quattro nomi in casa Atalanta: Caldara, Gagliardini, Conti e Petagna. Futuro assicurato.
  8. Perdere la testa: ben 3 rossi nella gara tra Bologna e Genoa. La decide Giovanni Simeone che replica il gol di domenica scorsa, ma il protagonista è l'arbitro che caccia ben 3 giocatori. Prima Gastaldello, poi Gentiletti e Dzemaili contemporaneamente.  
  9. Zona retrocessione: siamo alla settima giornata, ma bisogna cominciare a parlarne. Il Cagliari si tira momentaneamente fuori dal pantano delle zone più basse vincendo contro un Crotone sempre più ultimo a solo un punto(l'ultima squadra a fare così male fu il Padova nel 1995). Di Gennaro e Padoin decidono la sfida con un pensiero a Joao Pedro che si è fratturato il perone. Bruno Fernandes evita invece la quinta sconfitta consecutiva alla Sampdoria di Giampaolo contro il Palermo in cui era andato a segno Nestorovski. Un punto che non accontenta nessuno.

Commenti