Quarta giornata: la caduta dei giganti

Il calcio sfugge alla logica e alla prevedibilità. Anzi molte volte le stravolge e le piega alle proprie leggi e al proprio volere. Rappresenta il sale del calcio, la parte bella o, se vediamo il rovescio della medaglia, crudele.

E così è anche possibile che una squadra che giovedì sera ha perso in Europa League, disputando una partita da dimenticare contro una organizzata combriccola israeliana, batta i cinque volte campioni d'Italia, squadra accreditata fortemente per vincere anche la Champions League. Com'è stato possibile un cambiamento così radicale in soli pochi giorni è materia astrologica, o al più letteraria. Molto più pragmaticamente, basandosi sui fatti, si è constatato come l'Inter, la squadra in difficoltà, abbia messo in atto quel potenziale sinora rimasto nascosto. Banega e Joao Mario stanno là a confermare la svolta dal punto di vista del gioco, i quattro gol di Icardi a sottolineare come arrivino molti palloni che il centravanti nerazzurro riesce a capitalizzare. Invece la Juve, la squadra favorita, si è presentata timorosa e contratta, preoccupandosi prima di non prendere gol, e poi eventualmente di attaccare. Centrocampo molle, difesa stranamente distratta: il danno, per fortuna non irreparabile è servito. La sconfitta nel derby d'Italia pesa, ma molte volte la Juve è riuscita a ripartire ancora più forte dopo una sconfitta.
Occasione sfumata anche per la Roma che perde a Firenze e manca il sorpasso ai bianconeri. I giallorossi non perdevano da venti turni in campionato, e nel capoluogo toscano da ben otto anni. Fallisce la prova di maturità la banda di Spalletti che manca di personalità e cinismo nei momenti decisivi; qualità che avrebbe dovuto portare Dzeko il quale ha sbagliato almeno due occasioni clamorose. Il gol di Badelj(fuorigioco attivo di Kalinic) è stato una punizione forse eccessiva, ma che fa risalire la Fiorentina in classifica e dà segnali incoraggianti a Paulo Sousa per il campionato. Chi ne approfitta è quindi uno stupendo Napoli che nell'anticipo di sabato travolge il Bologna e trova un nuovo supereroe acclamato da tutto il San Paolo: Arkadius Milik, autore di un'altra doppietta che risulta decisiva. Salgono a sei punti anche Milan e Sassuolo con due prestazioni molto diverse, ma che portano entrambe alla vittoria. I neroverdi vincono contro il Genoa e lo agganciano.
Senza Berardi ci pensano gli altri due componenti del tridente, ovvero Defrel e Politano a continuare il magic moment della squadra di Di Francesco. Il Milan, invece, affronta l'altra squadra di Genova e la spunta nel finale dopo aver molto sofferto. Muriel fa tremare il palo e mette alla frusta l'intera retroguardia rossonera, ma poi ci pensa Bacca(subentrato all'esordiente Lapadula) a segnare sfruttando un perfetto assist di Suso. Quattro gol, posto d'onore in classifica cannonieri: per fortuna non se ne è andato in estate. Bene la Lazio che dilaga nella ripresa contro il Pescara, che fallisce un rigore nel primo tempo con Memushai. Milinkovic, Radu e l'ex Immobile fanno volare Inzaghi. Si riscatta con una grande prestazione il Cagliari di Rastelli che batte per 3-0 l'Atalanta con un super Borriello.
Ma merita attenzione anche la favola Pisacane che esordisce in serie A a 30 anni, dopo che da ragazzo gli era stata diagnosticata una malattia che poteva portare alla paralisi. Ottiene il primo punto della sua storia il Crotone in casa contro il Palermo(ma potevano essere tre se non si fossero sbagliate tutte quelle occasioni), mentre il Chievo è corsaro  tempo scaduto a Udine. Il Torino non decolla ancora e pareggia in casa contro l'Empoli. Ma ora c'è il turno infrasettimanale e ci sarà poco tempo per le riflessioni.


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