Le grandi sfide della serie A: Juve, dalla serie B alla vittoria a Milano

22/03/2008 Inter 1-2 Juventus

Ci sono delle partite che segnano indelebilmente e inevitabilmente un punto di svolta nella rivalità tra due squadre. Match che, con il senno di poi, hanno accresciuto o dato una svolta alla sfida, sportiva, tra le due società. Ed è così perché il risultato è stato particolarmente eclatante(si pensi al clamoroso 6-0 tra Milan e Inter nel 2001), oppure perché in palio oltre alla supremazia contro una storica avversaria c'era un trofeo(emblematico il derby in finale di coppa Italia, vinto nel 2013 dalla Lazio sulla Roma). Oppure la sfida si carica di significati speciali in un particolare momento storico. È il caso proprio di Inter-Juventus, giocata a San Siro, nel Marzo 2008, il sabato di Pasqua. La Juve è al primo anno di serie A dopo l'inferno della cadetteria(retrocessione avvenuta a seguito dello scandalo calciopoli);

l'Inter ha sfruttato abilmente il vuoto lasciato dai bianconeri per diventare un carrarmato inarrestabile in campionato. Gli attriti per questo ideale passaggio di consegne nel dominio della serie A non si sono alleviati, e così i bianconeri arrivano a Milano con propositi di vendetta. I nerazzurri sono forti di un vantaggio consistente(anche verso la Roma che è seconda) e di una superiorità tecnica che a volte viene ostentata con un po' di arroganza. Mentre gli uomini di Ranieri sono giocatori da spada, non da fioretto, da battaglia. Sissoko e Zanetti mettono in difficoltà la mediana avversaria, ma il primo tempo si chiude in parità. La ripresa è però un'altra storia sin da subito. Dopo pochi minuti c'è una fantastica palla lunga per Camoranesi in area di rigore. Il centrocampista campione del mondo con l'Italia, partito però in evidente fuorigioco non visto, stoppa con eleganza e riesce a freddare Julio Cesar sul primo palo: anche all'andata lo stesso Camoranesi aveva già segnato agli storici rivali. Ma passano una manciata di minuti e arriva il raddoppio. Del Piero tocca d'esterno magistralmente per Trezeguet;
un pallone perfetto che Burdisso in ripiegamento difensivo può solo sfiorare all'indietro. Trezeguet da attaccante vero ha lo sguardo fisso sulla palla, calcola la deviazione del difensore interista e con una splendida volèe batte ancora in rete. Monologo Juve: Del Piero in stato di grazia sfiora due volte il gol dopo due giocate sensazionali. Ma la beffa è dietro l'angolo: Maniche nel finale accorcia e ancora lo stesso portoghese coglie un palo a tempo scaduto. Sarebbe stata una beffa, invece è una festa. Festa per la squadra e anche per i tifosi che aspettavano da tanto questo momento. L'Inter si confermerà campione d'Italia, e poi ancora, Conte e la Juve imbattibile degli ultimi anni è ancora di là da venire. Ma quella vittoria avrà sempre un sapore particolare per i tifosi bianconeri: sa di rivincita, di rivalsa sportiva e morale. Una sceneggiatura perfetta di come le sa regalare il calcio. Di una squadra che ha saputo ripartire dalla serie B in cui era stata condannata fino alla vittoria sul campo degli eterni rivali. Che da quel giorno lo sono ancora di più.

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