Le grandi sfide della serie A: quando il Milan espugnò il San Paolo per l'ultima volta

Chi riuscirà a fermare l'Inter campione d'Italia e d'Europa, con tutti i reduci dello storico triplete rimasti in nerazzurro? Questa è la domanda che a inizio anno si pongono giornalisti e addetti ai lavori, fino a quando Galliani porta in rossonero un campione capace di spostare in maniera determinante gli equilibri del campionato.

Sull'aereo a fianco dell'amministratore delegato del Milan, infatti, il biglietto è intestato a Zlatan Ibrahimovic, in fuga da Barcellona a causa di un rapporto mai sbocciato con l'allora tecnico blaugrana Guardiola. Lo svedese ci mette poco a riambientarsi a Milano da dove era partito due anni prima(dalla sponda nerazzurra). E il diavolo torna a sognare in grande. In particolare partita emblematica del nuovo corso e delle nuove speranze è quella al San Paolo contro il Napoli di Lavezzi, Hamsik e del nuovo bomber Cavani. L'atmosfera è come al solito infuocata e i tifosi partenopei cercano in ogni modo di far tremare le gambe ai giocatori avversari. Che non si impressionano. E già nel primo tempo mettono le cose in chiaro: triangolazione sull'asse Oddo-Robinho(altro grande acquisto dell'estate) e palla in rete. La gara si fa poi ancora più in discesa per i rossoneri grazie all'espulsione di Pazienza per doppio giallo al 46'. La ripresa è da grande squadra. Oltre a gestire il risultato arriva il raddoppio: ancora Oddo crossa dalla destra e questa volta trova in mezzo proprio Ibrahimovic, lasciato colpevolmente solo, che colpisce di testa in maniera talmente potente che De Sanctis, pur ben piazzato, può solo graffiare la palla che si insacca. Ma la partita vive di sussulti e non è ancora chiusa perché Lavezzi si inventa un gol capolavoro.
A seguito di una tenace penetrazione in area di rigore, cade in un contrasto con un difensore e praticamente ancora seduto riesce a fare un pallonetto su Abbiati in uscita che sbatte sulla traversa e si infila in rete. Strepitoso. Non basta però a far tornare in corsa il Napoli, perché il vantaggio regge e la stanchezza avanza. Il San Paolo è espugnato per la truppa di Allegri e una tappa importantissima per lo scudetto è superata. Un'esame fondamentale per testare le ambizioni di una squadra che acquisterà sempre maggior convinzione e vincerà il titolo meritatamente, respingendo anche l'assalto dell'Inter in primavera. Un dato fotografa molto bene infine l'importanza di questa partita: nei successivi 5 anni, il Milan a Napoli raccoglierà solo 2 pareggi e subirà 3 sconfitte, anche molto nette. Un chiaro segno del declino dal punto di vista tecnico e della personalità che i rossoneri hanno avuto da qualche tempo a questa parte. E un monito: una squadra che punta in alto, gioca anche in campi difficili in maniera coraggiosa e cercando la vittoria.

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