Storie europee: Pirlo l'insostenibile leggererezza dell'essere genio

Un quarto di finale di lusso attende l'Italia nel 2012: di fronte c'è l'Inghilterra, madre, altezzosa, del calcio. Gli azzurri si sono qualificati come secondi nel girone, alternando buone prestazioni(come nel pareggio con la Spagna) e altre mediocri(la gara con la Croazia). Gli inglesi invece hanno eliminato, fra le polemiche, l'Ucraina, paese ospitante, arrivando primi nel proprio girone. A parte uno spavento iniziale sono gli uomini di Prandelli a fare la partita ed avere le migliori occasioni da rete.
 De Rossi coglie un palo, Balotelli ha diverse occasioni sui piedi, ma come spesso accade la manovra non viene finalizzata e così scorrono i 90 minuti regolamentari e anche i supplementari senza che nessuna delle due formazioni prevalga sull'altra. Si giunge dunque alla lotteria dei rigori, perfida e cinica che premia non il più bravo, ma il più freddo. Al secondo rigore Montolivo sbaglia e l'Italia si trova in svantaggio. Come terzo tiratore va allora Andrea Pirlo. È reduce da una delle sue migliori stagioni: dato per finito al Milan, era passato alla Juventus a parametro zero dove aveva trascinato i bianconeri nuovamente allo scudetto. E anche all'Europeo non erano mancati assist, gol e giocate fenomenali. Arrivato sul dischetto, con la sua lucida imperturbabilità che lo contraddistingue decide di dare un segnale alla squadra e agli avversari. Decide di rischiare e dare una svolta alla partita. Breve rincorsa, il portiere si butta sulla sua destra e Pirlo fa il pallonetto. Marca geniale non di chi vuole sbeffeggiare l'avversario, ma di chi sa nascondere le sue carte fino alla fine. Come per magia destabilizza gli inglesi. In serie, sia Young, sia Ashley Cole sbagliano i loro rigori. Gli azzurri invece si riportano avanti e non sbagliano più. L'ultimo rigore, quello di Diamanti, regala la vittoria e il passaggio del turno. E l'Italia non si fermerà qui: nelle semifinali verrà battuta anche la Germania e arriverà in finale. Guidata, magistralmente, come sempre, da Andrea Pirlo, artista del calcio, giocatore memorabile e unico e capace di colpi che valgono una partita.

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