Inter, perché conviene che Mancini resti

La stagione dell'Inter alla fine ha lasciato l'amaro in bocca a più di qualche tifoso. Forse galvanizzato da un clamoroso inizio di stagione che aveva visto la squadra di Mancini rimanere in testa sino a gennaio, ha visto le proprie aspettative frustrate da un girone di ritorno con molte ombre e poche vittorie. Inoltre la mancanza di gioco, che in presenza di vittorie può divenire secondaria,
è stato un problema che ha afflitto la squadra nerazzurra composta in gran parte da giocatori di quantità più che di qualità. Uno dei responsabili di questo declino è stato individuato nell'allenatore. Mancini, infatti, è stato colpevole di alcune scelte discutibili in sede di mercato(richiedendo gli acquisti di Melo, Telles ed Eder solo per fare degli esempi), e sul campo schierando formazioni spesso sbilanciate e poco coese. Molte volte gli è stato rimproverato anche un atteggiamento, effettivamente, troppo permaloso e arrogante. Così il tecnico di Iesi, com'è nel suo carattere, ha affrontato le contestazioni alla fine dell'anno. "Se la società vuole che resti, resto, se i tifosi vogliono che resti, resto,[...] altrimenti strappo il contratto". Parole chiare, decise e dirette. Mancini non lascia l'Inter, ma rilancia, con buona pace dei contestatori e per il bene della squadra. Alcune delle critiche che gli sono state mosse sono inconfutabili, ma ci sono degli elementi che giocano a suo favore. In primis è riuscito ad ottenere il miglior risultato sportivo negli ultimi 5 anni: se il quarto posto quest anno è sembrato una beffa finale, gli anni scorsi sarebbe stato accolto molto più favorevolmente. Non risulterà simpatico, ma riesce ad avere un forte fascino internazionale: è stimato da colleghi e giocatori e ciò facilita le trattative; molti giocatori sono attratti dall'idea di venire all'Inter anche per lui. E infine ha impostato un progetto che, seppure con uno svolgimento meno lineare del previsto, sta cominciando a dare i suoi frutti. Ha costruito e mantenuto la spina dorsale e ha idee chiare su quali siano i giocatori cardine della rosa; conosce bene l'ambiente e il gruppo. Cambiare ora vorrebbe dire cercare un'alternativa di livello, che non si vede(e Simeone è un sogno da riporre nel cassetto, almeno per ora) e perdere altro tempo. E questa è una cosa che all'Inter non possono veramente più permettersi.

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